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Pollini e primavera: Stagione difficile per chi soffre d'asma

 

L’asma è una delle malattie croniche più frequenti in tutto il mondo con un pesante impatto sulla qualità della vita del paziente. L’imprevedibilità delle crisi, che nelle forme più gravi possono portare anche all’ospedalizzazione, costringe a limitazioni in termini di attività fisica ed anche di vita di relazione. Tale aspetto è ancor più sentito in primavera, quando la maggiore possibilità di passare del tempo all’aria aperta è accompagnata dall’aumento dei pollini in sospensione. Proprio gli allergeni sono i maggiori responsabili del costante aumento della prevalenza dell’asma registrato negli ultimi trent’anni.

In questi giorni si sta verificando un particolare fenomeno: l’arrivo anticipato dei pollini primaverili e il manifestarsi dell’influenza che si è presentata solo in questo ultimo scorcio dell’inverno.  In questo contesto chi soffre d’asma si trova ad assediato contemporaneamente tra più fuochi: i virus influenzali – quest’anno per la verità non particolarmente aggressivi – ma al loro posto stanno ancora imperversando 200 altri virus, responsabili di instaurare le infezioni respiratorie acute (IRA) oltre ai pollini in arrivo con le alte temperature di questi giorni. Non meno insidiose dell’influenza per gli asmatici, causano la maggior parte delle malattie da raffreddamento, dal raffreddore alle laringiti, dalle tracheiti alle bronchiti, dalle riniti alle polmoniti. Nel 70% dei casi sono infezioni virali, provocate prevalentemente dai virus del raffreddore (Rhinovirus, Coronavirus, virus parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale, Adenovirus e Enterovirus). Virus, questi, che rimarranno in circolazione sino a tutto il mese di marzo, rappresentando soprattutto per le persone asmatiche un pericolo aggiuntivo di un’ulteriore sensibilizzazione. Le infezioni respiratorie virali promuovono infatti l’asma. Il virus sinciziale respiratorio, e soprattutto i Rhinovirus, sono per esempio responsabili fino all’85 per cento degli attacchi d’asma nei primi due anni di vita dei bambini. “In particolare la rinite, la malattia allergica più frequente che interessa il 25% della popolazione adulta e il 40% dei bambini, non va affatto sottovalutata, ma indagata e curata, perché spesso si associa all'asma in una percentuale di casi che si avvicina al 50%”, dice Walter Canonica, presidente della Società Italiana di Medicina Respiratoria. “Essa provoca l’infiammazione della mucosa nasale ed è responsabile della rinorrea, dell'ostruzione nasale e negli anni dell'ipertrofia dei turbinati e della poliposi nasale”. Negli ultimi 30 anni le allergie respiratorie sono infatti aumentate del 30-50 per cento e sempre più pazienti lamentano una comparsa improvvisa di tali reazioni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero dei malati d’asma è in continuo aumento anche nel nostro Paese, dove si contano già 3 milioni di asmatici, 1.500 decessi all’anno e 25.000 ricoveri con una degenza media di 5-6 giorni.

Se gli italiani che soffrono di allergia sono oltre il 12% della popolazione generale, quelli intolleranti alle Cupressacae raggiungono già il 2-3%. Una percentuale, questa, non certo da sottovalutare, anche perché il polline di queste piante sensibilizza soprattutto i giovani tra i 10 e i 20 anni e favorisce la comparsa della rinite, un disturbo che predispone all’asma. Per affrontare questi disturbi, oltre alle terapie tradizionali, tra le varie opzioni terapeutiche a disposizione del paziente, vi è un principio attivo il montelukast, appartenente alla classe degli antileucotrienici. Il farmaco è attivo ed efficace nel prevenire e contrastare gli attacchi d’asma ed i sintomi ad esso correlati: eliminando l’infiammazione di fondo delle vie respiratorie migliora notevolmente la qualità di vita del paziente asmatico. Si tratta del primo trattamento antiasmatico, antinfiammatorio, non cortisonico che, grazie alla sua formulazione, consente la  monosomministrazione orale giornaliera: aspetto particolarmente importante, assieme alla sua elevata tollerabilità, nel favorire la compliance al trattamento. Montelukast appartiene agli antagonisti dei recettori dei leucotrieni (LTRA): l’unica nuova classe di farmaci registrata per il trattamento dell’asma negli ultimi 20 anni. Questi principi attivi sono infatti dei composti innovativi, in quanto attenuano e risolvono l’infiammazione bronchiale secondo i dettami delle più recenti acquisizioni nel campo dell’asma, che dimostrano come la malattia sia sostenuta proprio da un’infiammazione delle vie aeree già nelle sue fasi iniziali quando ancora scarse sono le manifestazioni cliniche.  Essi agiscono pertanto sui mediatori della reazione infiammatoria e sono efficaci sulla flogosi come sulle manifestazioni cliniche. Oltre a diminuire i sintomi, a migliorare la funzione respiratoria e a prevenire le esacerbazioni e gli attacchi di asma da sforzo, questi rimedi migliorano anche la qualità di vita del paziente, che percepisce positivamente la sua malattia proprio perché si sente ben curato.  Disponibili in Italia già da tempo per il trattamento dell’asma nell’adulto e nel bambino, gli LTRA sono infatti in grado di attenuare anche l’entità della crisi asmatica, provocata da stimoli sia specifici, come gli allergeni a cui l’organismo è sensibilizzato, che aspecifici, quali l’esercizio fisico, l’esposizione all’aria fredda, a determinati odori o al fumo di sigarettaMontelukast sembra essere efficace anche in associazione con gli antistaminici: tale schema terapeutico consente un migliore controllo nei casi di rinite allergica, cioè dell’infiammazione della mucosa nasale.Una delle caratteristiche più salienti degli antileucotrienici è infatti quella di agire diffusamente sull’infiammazione presente in tutte le mucose respiratorie, pertanto sia su quella nasale irritata dalla rinite che su quella bronchiale ammalata d’asma.Gli effetti sinergici osservati tra i farmaci utilizzati nella rinite e nell'asma sottolineano l'importanza di trattare in maniera integrata le due malattie per ottimizzare la loro gestione, al fine di migliorare la sintomatologia, i parametri funzionali e la qualità della vita del paziente.

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