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L’herpes labiale è
una malattia infettiva, causata dal sierotipo HSV 1 dell’omonimo virus
(Herpes Simplex), che interessa la cute e le mucose della regione
facciale.
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L’infezione si
manifesta con le caratteristiche vescicole localizzate su labbra, cavo
orale o zona periorale, che poi evolvono in croste. Talvolta si può
estendere anche al naso e alla zona perioculare.
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La prima infezione
da herpes simplex avviene di solito durante l’infanzia, dopo di ché il
virus non è debellato ma rimane silente nell’organismo, per poi
ripresentarsi periodicamente nel corso della vita.
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Le riacutizzazioni
possono essere favorite da condizioni di stress (fisico o emotivo),
febbre, eccessiva esposizione ai raggi solari, consumo di farmaci o
particolari alimenti.
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Il trattamento
dell’infezione da herpes simplex è solo sintomatico. I farmaci servono a
ridurre il dolore e ad accelerare la risoluzione del processo ma non
sono in grado di eliminare definitivamente il virus.
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Per la cura
vengono utilizzate pomate ad azione antivirale (aciclovir, penciclovir,
valaciclovir, famciclovir).
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La
somministrazione orale è invece riservata alle forme più gravi o
recidivanti, per prevenire la comparsa di riacutizzazioni.
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CURE
ALTERNATIVE
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Rimedi
fitoterapici
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Echinacea
angustifolia T.M.: contiene sostanze che stimolano il sistema
immunitario (aumenta i livelli sierici di alfa1, alfa2 e gamma
globulina) e viene usata per favorire la risoluzione degli episodi
erpetici.
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Rosa canina
M.G.: l’elevato contenuto in vitamina C contribuisce ad aumentare le
difese dell’organismo.
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Nelle forme
recidivanti si può associare anche Ulmus campestris M.G. e, per
favorire la guarigione, Inula helenium alla 1 DH per uso topico.
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Omeopatia
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Anche nel caso
dell’herpes labiale esistono delle tipologie, o meglio delle personalità
sensibili. In particolare Sepia e Natrum Muriaticum, che
si utilizzeranno come rimedi di fondo.
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La scelta del
rimedio dipende dall’aspetto delle vescicole e delle sensazioni
soggettive.
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I seguenti rimedi
sono quelli che vengono utilizzati con maggiore frequenza.
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Rhus
toxicodendron: le vescicole sono piccole, pruriginose e contengono
un liquido trasparente. Localizzate su cute eritematosa e bruciante
migliorano con applicazioni o docce di acqua molta calda. Il soggetto
sensibile soffre spesso di eritemi cosiddetti a “cute di leopardo” e si
agita, perché il movimento allevia il dolore.
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Ranunculus
bulbosus: indicato quando le vescicole sono a contenuto ematico o
bluastre, accompagnate da dolori trafittivi acuti e da sensazione
generalizzata di contusione.
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È uno dei rimedi
di elezione anche per l’herpes zoster, in caso di dolore toracico di
tipo nevralgico.
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Mezereum:
in presenza di vescicole brucianti e pruriginose, contenenti un liquido
opalino o purulento, che evolvono in croste brune trasudanti pus.
Peggiorano col freddo, l’umidità e il calore del letto.
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Cantharis:
eruzioni di grosse vescicole brucianti, pemfigoidi, contenenti un
liquido limpido. Sono lesioni a flittene simili a quelle che si
riscontrano nelle ustioni di 2° grado.
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Migliorano con il
caldo e con applicazioni calde. Il soggetto manifesta spesso problemi di
cistite.